Con il nuovo anno, una buona notizia almeno per gli automobilisti. Il decreto interministeriale pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 323 del 31 dicembre 2020, ha previsto che dal 1° gennaio 2021 le sanzioni amministrative pecuniarie relative alla circolazione stradale saranno leggermente inferiori a quelle dell’anno 2020.
Quest’anno, a differenza del passato, per effetto della variazione con segno negativo dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale), l’importo delle sanzioni ha subito una diminuzione. Si tratta del primo calo da quando è stato adottato l’adeguamento biennale degli importi all’inflazione: negli anni precedenti le cifre sono sempre aumentate.
A stabilire l’incremento/decremento biennale degli importi è l’art. 195 c. terzo del codice della strada che – a partire dal 1993 – prevede entro il primo dicembre di ogni biennio l’adeguamento delle sanzioni amministrative pecuniarie all’inflazione accertata dall’Istat nei due anni precedenti. Adeguamento che decorre dal primo gennaio dell’anno successivo.
A tal proposito, considerato che l’indice Istat registrato nel biennio dal 1° dicembre 2018 al 30 novembre 2020 è negativo, pari allo -0,2%, il decreto ministeriale non reca alcuna significativa variazione delle sanzioni de quibus, se non per alcune sanzioni per le quali si registra una riduzione di 1 euro negli importi massimi.
Premesso che il decremento delle sanzioni non fa prevedere grossi risparmi per i trasgressori; anzi, soprattutto per gli importi più bassi saranno verosimilmente toccati molto poco e con gli arrotondamenti rischiano a volte di rimanere invariati. Ma, comunque, anche se si tratta di un piccolo risparmio, dovrebbe rimanere nelle tasche degli automobilisti. Elemento in questi tempi da non trascurare.
Nello specifico si registrano alcune esclusioni dagli aumenti biennali che riguardano:
· le sanzioni di cui all’articolo 59, comma 2-bis;
· le sanzioni di cui ai commi 75-bis, 75-ter, 75-quater, 75-quinquies dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
In secundis, le sanzioni del Cds meno care sono tutte quelle che superano la soglia dei 250 euro, che invece sono soggette a revisione nel decreto. Per questa categoria, si tratta di riduzioni marginali e limitate a qualche euro rispetto agli importi delle sanzioni per le infrazioni più gravi.
Quali sono le infrazioni più frequenti?
La maggior parte delle violazioni afferiscono l’obbligo di eseguire la revisione periodica, la guida senza patente o con patente revocata, il divieto di sosta, l’eccesso di velocità, la guida senza cinture di sicurezza o l’utilizzo del telefono al volante. Per quest’ultima violazione, ricordiamo la proposta di legge all’esame del Parlamento che vorrebbe portare la sanzione fino a 1.697 euro (attualmente il massimo è di 657 euro), con un’eventuale sospensione della patente già dalla prima infrazione rilevata.
L’aumento della sanzione in discussione per l’utilizzo del cellulare è dettato dall’alta pericolosità di questo comportamento diffuso, che ogni anno causa tantissimi sinistri e soprattutto decessi; la percentuale di sinistri provocati dall’impiego di smartphone è salita negli ultimi anni di oltre il 20 per cento.
Avv. Federico Bocchini