Cari Colleghi, si chiude un anno difficilissimo, un anno in cui la pandemia ha colpito duramente anche la nostra categoria e le nostre famiglie. La fine di questo periodo ci appare ancora lontana, ma la speranza è che le imminenti giornate di festa possano riportare un po’ di serenità nelle vite di ciascuno di noi. È noto però che la fine dell’anno è anche periodo di bilanci ed allora dobbiamo convenire sul fatto che il lavoro del Consiglio dell’Ordine si è moltiplicato anche in conseguenza dell’emergenza sanitaria. Come ricorderete, nei mesi scorsi la voce del Consiglio si è levata con toni anche piuttosto aspri, protestando, ad esempio, per la mole gigantesca di linee guida emanate dalle varie autorità giudiziarie – quasi dieci chili di carte solo nella Capitale – trasformando l’attività quotidiana del professionista in una giungla complicata dove districarsi tra obblighi e divieti, in una parola in una selva di burocrazia inestricabile. Pochi, pochissimi sono stati i protocolli condivisi fra la Magistratura e l’Ordine forense romano, questi ultimi sì rivendicati come un successo ed un esempio virtuoso da seguire come, ad esempio, l’ultimo accordo siglato pochi giorni fa in Corte d’Appello recante le linee guida per il civile, dove si ribadiscono principi sacrosanti come quello al contraddittorio anche orale su richiesta del difensore e viene riconosciuto e disciplinato il c.d. legittimo impedimento per covid. Non c’è solo questo ovviamente.Pensiamo ai tamponi gratuiti assicurati a tutti i colleghi e realizzati in collaborazione con la Cassa Forense: uno strumento di sicurezza sanitaria che ha visto l’Ordine forense romano, primo in Italia nell’attuare una simile e poderosa politica di prevenzione a tutela della salute dei suoi iscritti, poi seguito da altri Ordini forensi. Perché questo dovrebbe essere l’obiettivo di un’istituzione come il COA, assicurare al meglio le attività istituzionali e prendersi cura dei colleghi, fornendo strumenti utili per semplificare la vita di ciascuno. Ecco allora la pagina del sito istituzionale dedicata alla pandemia, un luogo unico e continuamente aggiornato dove trovare tutta la documentazione necessaria per districarsi nell’attività quotidiana, recuperando questo o quel provvedimento organizzativo questa o quella direttiva. Negli auguri dello scorso anno avevamo auspicato che il Consiglio potesse diventare quella casa di vetro in cui tutti i colleghi potessero trovare accoglienza e conforto. Certo la pandemia ci ha allontanato fisicamente, ed è ovvio che una videoconferenza non è la stessa cosa di un incontro de visu, ma sotto il profilo della trasparenza della nostra casa di vetro, abbiamo fortissimamente voluto mantenere la promessa, garantendo i servizi senza mai interruzioni e rendendo oramai tutti gli uffici accessibili e tutti i servizi fruibili da remoto. Lo abbiamo fatto anche con questa newsletter, che settimana dopo settimana vi ha accompagnato, informando sull’attività del Consiglio, sulle iniziative nostre e altrui, sulla vita quotidiana dell’Ordine. Speriamo di esserci riusciti, almeno in parte, ripromettendoci di far meglio l’anno prossimo con l’impegno e l’abnegazione costante di tutti i Consiglieri e del nostro personale amministrativo. È questo l’augurio che, come Consiglio dell’Ordine, rivolgiamo a noi stessi – migliorarci al servizio dei colleghi – insieme all’augurio che invece rivolgiamo a tutti voi: che sia un Natale sereno e che sia un nuovo anno ricco di soddisfazioni per tutti. Torneremo a incontrarci negli uffici giudiziari, a discutere in udienza, torneremo finalmente ad abbracciarci. Buon Natale e Felice Anno Nuovo, Antonino Galletti |