Finalmente è stata approvata la legge per rinnovare i Coa.
A breve i colleghi romani (con quelli di tutti i Coa in prorogatio o commissariati) potranno tornare a fare sentire la loro voce.
Giudico pessimo il testo legislativo (così come il precedere regolamento già dichiarato illegittimo e la presupposta legge di riforma professionale), ma è opportuno ed utile votare rispetto al perdurante regime di proroga sine die.
Grazie sin da ora ai colleghi romani che ci sosterranno.
In allegato il testo legislativo che deve essere pubblicato ancora in GU: clicca qui per leggere il ddl-elezioni-approvato-comm-giustizia-camera
Ecco alcune note critiche sul testo che, comunque, ha il pregio di consentirci di ritornare al voto.
1) Il testo prevede ex lege l’esistenza di una minoranza, ma un conto è garantire i diritti della cd minoranza, dove questa esiste (ma sul punto non è garantito nulla, perché – per esempio – non sono state previste soglie di maggioranze più elevate per votazioni particolari et similia), altro è prevederla per legge anche nei consigli “pacificati”, dove i colleghi votavano compatti una unica aggregazione di candidati. Costoro per coprire tutti i posti… dovranno oramai inventarsi due liste (una di finta maggioranza e una di finta opposizione), perché così impone la legge… altrimenti basterebbe che un solo burlone votasse per se stesso è costui, anche con un solo voto, entrerebbe in Consiglio come minoranza tutelata!
2) Il testo consentirà la formazione di maggioranze diverse rispetto alla volontà elettorale.
Per esempio, nei Coa con 25 componenti, l’aggregazione vincente ne può fare eleggere al massimo 16.
I restanti 9 vanno comunque alla cd opposizione. Essendo la maggioranza prevista a 13 (la metà +1 dei 25), basterà ai perdenti “sfilare” alla aggregazione vincente i peggiori 4 candidati piazzati per ultimi, offrendo loro le 4 cariche (presidenza, vice presidenza, segreteria, tesoreria) per sovvertire l’esito elettorale.
Del resto, gli ultimi 4 peggio collocati nella aggregazione vincente, ben difficilmente potrebbero ambire ad una carica istituzionale e, dunque… l’appetito verrà mangiando!
3) Finalmente si voterà e siamo tutti felici. Ma l’iter di approvazione è stato lungo e complicato e, per i Coa in prorogatio e per quelli commissariati, il voto sarà utile per poco più di un anno perché poi, a gennaio 2019, voteremo nuovamente per riallineare la scadenza di tutti i Coa.
Gli iscritti saranno così chiamati a votare per due volte quasi consecutive (e tra l’una e l’altra voteranno anche per la Cassa ed i delegati del prossimi Congresso nazionale forense di Catania). Quanta disaffezione ci sarà da parte degli iscritti?
E quanti danari gettati per il complesso meccanismo elettorale sopratutto nei Coa più popolati dove le operazioni elettorali costituiscono anche un impegno economiche rilevante?
Non sarebbe stato oramai più logico anticipare la scadenza dei Coa eletti con un regolamento illegittimo (ma “fortunati”, perché nessun iscritto li ha portati dinanzi alle sezioni unite della cassazione, dove – subito dopo – sarebbero stati commissariati) ovvero prorogare di qualche mese quelli già in eterna prorogatio per l’inerzia ministeriale di riscrivere il regolamento?