La sezione quarta del Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare contro l’ordinanza del TAR romano che aveva negato la tutela cautelare avverso il regolamento ministeriale sulle elezioni dei COA, scaduti dal 31.12.2014 e già prorogati di un anno ex lege (per leggere il testo integrale dell’ordinanza clicca qui su ordinanza Consiglio di Stato, Sezione IV, del 17.2.2015).
Sarà, dunque, ora il TAR a doversi pronunciare nel merito (conformandosi o meno alle indicazioni cautelare del Consiglio di Stato), ma non è difficile prevedere ulteriori impugnative in appello avverso la sentenza di merito.
Peraltro, lo stesso Consiglio di Stato che in sede giurisdizionale e cautelare ha censurato il regolamento, aveva già espresso parere favorevole (in sede consultiva) sullo schema di regolamento poi recepito dal Ministero.
Nel frattempo, svariati Ordini hanno già votato e gli esiti delle votazioni restano validi (salvo eventuali ricorsi al CNF nei 10 gg. successivi alla proclamazione degli eletti).
Siamo al tipico caos totale italico.
Se qualcuno aveva in mente di disgregare il sistema ordinistico… ha avuto piena soddisfazione.
Peraltro, il prossimo venerdì 20 è preannunciato in Consiglio dei Ministri il c.d. DDL concorrenza, dove gli Ordini perderanno anche i pareri di congruità e la possibilità di intervenire per la conciliazione tra avvocato e ex assistito (avendo già perso la disciplina con l’avvento da gennaio delle CDD) e sarà previsto che l’avvocato potrà fare parte (pro-quota) anche di due o più associazioni o società professionali, svilendo così ancora di più la figura del professionista e il rapporto fiduciario con la parte assistita.
Mentre, al Congresso di Venezia l’avvocatura si divideva sul dilemma relativo alla portata dell’art. 39 della (dannata) nuova legge professionale… qualcuno brindava alla prossima fine dell’Avvocatura (… magari a Cernobbio o a Capri).
I c.d. poteri forti ringraziano la lungimiranza dei nostri organismi nazionali di rappresentanza (per fortuna uscenti… almeno quelli del CNF) e l’ignavia e il disinteresse per la politica forense di alcuni colleghi che solo tardivamente si ricordano della famiglia forense della quale tutti facciamo parte (magari soltanto al momento di compilare il MAV per pagare la Cassa o quando un parente deve sostenere le prove d’esame per l’accesso alla professione…).
A beneficio dei tanti amici e colleghi che mi seguono, posso solo rinnovare il mio personale impegno e quello del COA romano per fare sentire la vostra (e, dunque, la nostra) voce.
Verranno (spero) tempi migliori.
ELEZIONI COA: INDIETRO TUTTA. CON L’ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO SI VA VERSO UNA PROROGATIO SINE DIE DEGLI ATTUALI CONSIGLI
- 10 anni fa
- Tempo di lettura: 2 minuti
- di Antonino Galletti
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