In questo momento di pandemia, ad alcuni conduttori viene suggerito da più parti di interrompere il pagamento dei canoni fino alla fine dell’emergenza. A supporto di tale richiesta, si fa riferimento all’impossibilità sopravvenuta o all’eccessiva onerosità, analisi che lascia diversi dubbi. Difatti, la prestazione principale del locatore, il mettere a disposizione il locale, non viene meno. Inoltre, la chiusura risulterebbe temporanea e non renderebbe decisamente impossibile la prestazione principale del conduttore, consistente nel pagamento del canone. Riduzioni o interruzioni nel pagamento del canone, se non concordate, sembrerebbero non trovare giustificazione invocando l’impossibilità sopravvenuta o l’eccessiva onerosità. Potrebbe essere tentata dal conduttore la strada del recesso per gravi motivi, ma con rispetto del preavviso previsto ed il conseguente pagamento dei canoni di locazione. E’ importante, quindi, che l’eventuale riduzione del canone sia concordato con il locatore e registrata presso l’Agenzia delle Entrate ove è stato registrato il contratto di locazione, al fine di evitare di pagare tasse su canoni superiori a quelli percepiti.
Avv. Federico Bocchini