Occorre chiedere che sia immediatamente ritirato l’emendamento che prevede l’estensione del procedimento sommario a tutti i giudizi di rito monocratico ed aprire un confronto costruttivo, rispettoso ed aperto con gli operatori del settore su una questione di grande rilievo per i diritti dei cittadini e delle imprese e per il funzionamento della giustizia civile.
L’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura – OCF ha evidenziato che, nel caso di una mancata e rapida presa di coscienza in questa direzione, dovrà intervenire il Presidente della V Commissione della Camera dei Deputati, affinché, come garante del rispetto dei regolamenti parlamentari, affinché sia dichiarato inammissibile l’emendamento, in quanto estraneo alla materia del bilancio.
Ferme le perplessità già espresse nei giorni scorsi dall’Avvocatura istituzionale ed associativa e dalla stessa Magistratura sulla bontà della misura dal punto di vista strettamente processuale e sulla sua effettiva capacità di ridurre drasticamente la durata dei procedimenti civili, preoccupa fortemente l’insistenza con cui si tenta di sottrarre al dibattito Parlamentare una proposta emendativa, pur sapendo che sul punto sono stati presentati da Senatori, sia della maggioranza che dell’opposizione, numerosi emendamenti di modifica. Istituzionalmente la presentazione dell’emendamento è pertanto uno sgarbo ed un atto di prepotenza della Camera verso il Senato.
Nei giorni scorsi, dopo le dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Ferri che preannunciavano la presentazione dell’emendamento sul processo civile, il coordinatore dell’Organismo congressuale forense, Antonio Rosa, insieme alle associazioni forensi e d’intesa col CNF, aveva scritto una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera, al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia, chiedendo loro, nelle rispettive qualità, di vigilare affinché la proposta emendativa, qualora ripresentata, fosse dichiarata inammissibile e/o stralciata dal testo della manovra finanziaria.